Valutazioni e voti: problemi di concentrazione.



problemi di concentrazione
La sensazione di sentirsi sicuri al di là di qualsiasi dubbio è una tra le sensazioni più belle che si possa provare. Quando si è privi di dubbi, e tutto ci fa sentire pieni di energia e sul percorso giusto, si può sperimentare varie emozioni: dalla gratitudine alla superbia. Le emozioni sono armi a due lame, e possono tagliare facilmente chi le prova quanto gli altri.

La realtà insegna molte volte a discernere le fantasie dai propri errori. Questo succede, perché erroneamente molte persone non imparano dai propri errori (in quanto non vengono percepiti come tali) e perché le persone deboli non possono vivere in una realtà in cui loro continuano a sentirsi deboli ed in errore. L’immagine che ognuno ha di sé influisce sui processi di attenzione.

L’incredulità e la concentrazione mentale.

Chiunque dovesse imparare o spiegare il concetto di probabilità applicata al mondo della quantistica deve avere determinate preconoscenze: deve sapere cos’è la fisica, la meccanica quantistica, la matematica, le leggi della probabilità statistica e la stocastica. Questa è anche la percezione globale che hanno tutti i normali cittadini, ma non è la percezione del professionista!

Per un professionista, la scienza è un percorso unico, di cui le varie branche che la studiano rappresentano semplici percorsi diversi. È una differenza cruciale, che permette di capire come sia importante dividere la destinazione dal modo in cui si percorre la stessa strada. Se da A bisogna arrivare a B si può procedere in vari modi: l’intelligenza suggerisce di prendere la via più breve e sfruttare mezzi di trasporto se ve ne sono, o qualsiasi altro metodo permetta di raggiungere l’obbiettivo più velocemente.

Con la concentrazione si ha un problema analogo: l’attenzione può essere modulata (es. quando si parla di attenzione selettiva, sostenuta, etc.) ma il suo fine è quello di raggiungere uno scopo. Nelle valutazioni, la concentrazione è pertanto inerente al solo processo cognitivo, legata cioè all’azione finale di esprimere un giudizio.

Così come senza sapere cosa sono le discipline, che sottintendono l’ampiezza di probabilità sopra citata, non si può dare una risposta esauriente a nessuna domanda al riguardo, per le valutazioni ha lo stesso effetto il disturbo della concentrazione. L’esempio più classico è quello dettato dall’effetto dei media o dei personaggi famosi usati per le pubblicità: poiché la loro è un autorità (un modo per dire che il loro giudizio influisce su chi li rispetta) possono distorcere od eliminare la concentrazione individuale per promuovere ed installare una predeterminata preferenza.

La stessa cosa succede anche con i telegiornali: i politici vengono sempre inquadrati come se non fossero i responsabili dei problemi, ma lo sono. Lo spettatore che vede le immagini della guerra alla televisione finisce con il pensare di sapere cosa sia la guerra, ma non vi è mai stato. Studi dimostrano che l’autorità può persino giustificare l’uccisione degli altri, poiché il permesso di un autorità può garantire un senso di giustificazione.

Per tornare quindi al problema unico, ovvero la concentrazione, essa non può essere distolta quando il suo percorso è volutamente privo di ostacoli ed interruzioni. Un allenamento individuale che favorisce una forte concentrazione può essere rappresentato dalla meditazione, praticata con il senso pratico della consapevolezza totale (sfruttare cioè la mente per registrare il presente in modo costante e fisso, apprezzando lo strumento mentale in tutte le sue forme, domandolo con il tempo, e mantenendone sempre il controllo attraverso tecniche di meditazioni, il cui scopo è quello di mantenere la mente sul qui ed ora fisico.). La concentrazione da sola non serve a niente senza un metodo.

Un metodo è un supporto concreto, o struttura inferenziale, che la nostra mente può usare per tracciare i limiti entro cui muovere e sfruttare la propria attenzione. In altre parole, un metodo è l’insieme di conoscenze vere (dati fattuali) legate allo scopo che stiamo perseguendo. Esempio: la tecnica del nuoto è il metodo che si può usare in coppia con la concentrazione quando si vuol imparare a nuotare. (Per tecnica del nuoto si intendono quelle informazioni legate al nuoto in sé, all’effetto dei corpi in acqua, alle condizioni fisiche del nostro corpo, etc. Più informazioni abbiamo e più dettagli accurati permettono di raggiungere l’obbiettivo velocemente, perché alleggeriscono il carico di concentrazione necessaria.)

Il problema legato alla manipolazione della concentrazione è di diversa natura. In questo frangente si deve parlare di etica, perché influenzare la concentrazione vuol dire cambiare le persone. Non possiamo che biasimare una cultura soggiogata e dominata dalle tecniche della pubblicità come la nostra, ma è importante continuare a studiare questo campo poiché i mezzi non sono mai negativi o positivi in sé. Infatti, rientrano in questo campo anche le tecniche didattiche. Poi, non c’è nulla di peggio che avere le due cose insieme, come un professore che accusa lo studente di non aver metodo di studio senza spiegare quale sia il metodo in sé (ad esempio le mnemotecniche, dato che molto dello studio attuale è basato sulla memoria.)

Per questo motivo, è fondamentale avere piena cognizione di tutte le variabili in gioco e della conoscenza scientifica dietro l’apparente vita di tutti i giorni. Non vi sono molti casi esemplari che si possono seguire con attenzione per apprendere velocemente il processo di manipolazione, perché richiede un po’ di studio tradizionale (cioè studio di manuali di psicologia e scienze cognitive) ma si può osservare un esempio vivente: quotidianamente è maestoso l’impegno che media di ogni tipo investono nel voler continuare a manipolare l’attenzione della gente riguardo il Movimento 5 Stelle, chiara vittima delle attenzioni poco socievoli di qualsiasi rappresentante della vecchia politica. L’esempio che mette tutti d’accordo? Dal giorno del suo insediamento ad oggi, il Movimento non ha ricevuto mai una parola di congratulazioni da nessun telegiornale: anche quando i parlamentari si sono tagliati gli stipendi (e continuano a devolverne gli eccessi) vengono sempre esclusi da ogni tipo di commento positivo. Capita invece di osservare la cosiddetta tecnica sandwich, ovvero: se capita di dare una notizia positiva al riguardo, la stessa è data insieme ad almeno due notizie negative (spesso mettendo la notizia positiva o neutra all’interno delle due negative per influenzare negativamente la concentrazione altrui, da cui il nome “sandwich”, ovvero “a panino”.).

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