Agire: bella parola ma come?!?
La maledizione italiana ha radici storiche. Non vi è alcuna
differenza tra il maltrattamento di chi oggi vuol promuovere benessere, e reale
progresso per la collettività, e la repressione delle idee controcorrente dei secoli
scorsi. In Italia, sembra di ieri la storia di Copernico,
il quale osò dire che la Terra non era il centro dell’Universo, e che anzi la
Terra girava intorno al Sole.
Immutabile anche l’Italia che condannò Giordano
Bruno, non dissimile agli organi che oggi puniscono chi si oppone alla
repressione dei diritti civili sanciti dalla Costituzione. La Chiesa di allora,
con le sue menzogne e vantaggi derivanti dal mantenere stupida la corrente
folla italiana è esattamente in linea con il Governo partitocratico che negli
ultimi decenni ha seppellito letteralmente ogni resistenza al suo dominio.
Un problema di attivismo: un problema di smidollati.
Quando un problema sorge, la soluzione può essere conosciuta
o sconosciuta. L’esperienza scientifica ci ha più volte suggerito che la verità
è già a portata di mano, ma che per sussistere deve beneficiare di una partecipazione collettiva volta al
benessere di tutti. Per completare la citazione storica, le idee di
Giordano Bruno dovettero aspettare circa dieci anni prima della comparsa del
telescopio di Galileo, che provò scientificamente ciò che Bruno sosteneva sia per
ispirazione diretta che per pensiero critico (e non metodo scientifico). Solo
leggendo la vita di Bruno, si capisce l’assoluta importanza che il suo
peregrinare in Europa (dopo la scomunica) determinò nel portare alla coscienza di tutti l’idea che poi ha finito con l’imporsi. Oggi, l'attivismo è visto come un educazione delle masse: va benissimo, ma bisogna portarlo ad un nuovo livello.
Partendo da ciò che è ovvio, c’è un grande bisogno di ridefinire l’attivismo: cos’è? Perché nel
caso non ti fossi accorto, anche la disinformazione è attivismo, e le tattiche
usate da chi guadagna da questa condizione attuale, sono solo meccanismi e
azioni, volte a trarre vantaggio dalla stupidità di chi non agisce, non capisce
ed è fondamentalmente pigro. Impara a vedere il “problema” dal punto di
vista del nemico: cosa hanno da perdere? Cosa hanno fatto per non perdere od ottenere ciò che desideravano? Se la tua strada è giusta, prima o poi
arriverai a studiare la pubblicità ed altre strategie, simboli di questa nostra Era. Qualunque strada verso la conoscenza porterà frutti, purché tu la percorra interamente.
Una volta che ti sarai messo a cercare dentro di te la
risposta a quale è la natura dell’attivismo,
mettiti alla prova e raffina le tue scoperte. Questa è la seconda fase in cui
passando all’azione acquisterai competenze. Se individui il problema, ma non riesci ad individuare le
competenze e gli strumenti necessari a far fronte alla situazione che vuoi
cambiare, allora stai solo sprecando tempo! Forse il problema che hai
individuato è troppo grande (va spezzettato?), o forse va contro alcune tue regole. Devi essere
realista, veloce al pensiero e considerevole delle azioni con le loro
conseguenze. Altrimenti, diventerai solo un altro problema per qualcun altro.
Per coloro che considerano i precedenti passi un puro
esempio di teoria, ti stai sbagliando di grosso. Nella prima fase della
definizione devi metterti onestamente a parlare con te stesso: deve finire la
finzione, ed il prezzo di tale azione è scoprire che neanche tu sei l’angelo
che pensavi di essere. O credi forse che coloro che rappresentano il problema
siano figli di Satana? Non hai idea della forza di volontà reale che serve per
essere integri in questa realtà,
anche se “pensi” di essere una brava persona. Ma quanto può essere brava una
persona che subisce stando zitta e ferma? Trova le tue colpe, e troverai più
velocemente il significato della parola attivismo. Ciò che hai condonato, non
lo potrai più permettere. Si tratta di tracciare una linea da non oltrepassare mai.
Il discorso relativo alle competenze ha un panorama
esecutivo così vasto che trattarlo in modo generale è solo buonsenso. Persino
un bambino può essere un ottimo attivista se riesce ad ottenere le giuste
competenze: ovviamente un bambino non può avere alle spalle anni di studio,
dottorati o quel che serve, ma può cercarli! La rete ti mette nella possibilità
di contattare molte più persone di quanto mai tu abbia potuto in qualsiasi
momento storico. Puoi contattare sconosciuti all’altro capo del mondo, e parlarci
subito. Ma devi farlo. Devi avere uno scopo ed un motivo. Se tu sei disposto ad applicarti gratis, perchè mai devi essere l'unico disposto a farlo? Se i soldi sono un problema, forse non hai mai concepito i soldi COME un problema.
Prenditi come ispirazione il gruppo Bilderberg –non
mi interessa che tu creda o meno alle teorie cospirative, agli alieni, alle
scie chimiche, od al progetto HAARP e Blue Beam, etc. Alcuni eventi
esistono, e se non li trovi tu, sicuramente non saranno loro ad informarti
della loro esistenza. Non parliamo delle società segrete, che in Italia si
pensa esista solo la Massoneria. Così come si dice che ogni mito ha un fondo di
verità, ogni idea merita di essere ascoltata, al di là del giudizio personale.
I giudizi devono servire A NOI in qualità di strumenti, e tuttavia molti li
usano come se avessero lo stupido potere di decretare la realtà esistente. Idee
senza fatti, parole senza idee: problemi di esistenza logica nello
stesso vortice di stupidità collettiva.
Idee concrete per azioni concrete.
La nostra realtà si basa su ciò che esiste già. Almeno che
tu non sia un inventore od uno scienziato, dovrai convivere con la realtà dei
fatti, e non ai confini di essa. Guarda ciò che funziona, replica il
meccanismo, studia ed analizza il mondo intorno a te. Così fanno i
professionisti senza etica e morale, ma anche quelli che vogliono il tuo bene
come il loro. È un terreno neutro
che devi attraversare, o che morirai senza averlo mai calpestato.
Ad esempio, riguardo il cellulare che ti porti dietro come
un ossessionato, perché non lo usi per denunciare
le cose che vedi non andar bene nella tua città? Non vuoi finire nei guai,
forse, ma in quali guai corri il rischio di cadere? Se hai paura delle leggi,
sei solo ignorante, perché le leggi basta leggerle, e capirne gli estremi per
agire in accordo di esse. (Ovviamente nessuno ha mai letto codice civile e
penale, quindi quelli sono sicuramente tra le tue prossime letture che ti
piaccia o meno.).
Per chi ha paura di altre ritorsioni, due sono le notizie
rincuoranti: le ritorsioni sono illegali e punibili a mezzo di denuncia dalla
legge; l’anonimato è una forma di
garanzia sempre disponibile online come nella vita civile, se sai solo a quale
ente giusto devi rivolgerti. Ed a quegli impediti che criticano chi si nasconde
dietro una maschera per far valere la legge, cosa vuoi andare a dire? Con ogni
probabilità sono loro che devono temere una bella analisi al
microscopio. Ricordati che tra le risposte più comuni di chi ha paura c’è
proprio l’attacco. Lo stesso attivismo si nutre della paura che certe azioni
procurano agli attivisti (ma che non toccano minimamente altri, rendendo gli attivisti persone con specifiche sensibilità a temi e questioni,) quindi cosa mai si può voler considerare di queste persone? La stupidità è gratuita per tutti allo stesso modo.
Vivere in un mondo dove dilaga la stupidità ha un suo
prezzo, e ti costringe a vivere secondo le regole della maggioranza idiota. La bellezza estetica è un concetto con cui
devi fare i conti: se oggi non piaci, puoi avere un cuore più generoso di Madre
Teresa di Calcutta, ma non avrai mai lo stesso successo e la stessa esposizione.
Il mondo è cambiato. La bellezza serve, e va usata.
Oggi, la stupidità è un mezzo come un altro, e va
abbracciata quando è necessaria: i video
virali più comuni sono video stupidi, ma è nella viralità che si scopre la
potenziale forza di bypassare la corruzione dei media. Ancora, usa il
concetto, non fermarti all’ovvio: non hai bisogno di internet per creare
messaggi virali nel tuo Comune. Non devi neanche essere talentuoso ed impervio
come Bansky; quello che ti
serve è un messaggio da comunicare, carta e penna, chiedere un banchino al
comune. I meet up 5 Stelle sono
nati, e continuano ad esistere, per promuovere vero attivismo sul territorio:
vuoi fare cose e ti ritrovi nelle idee del Movimento 5 Stelle? Vai ad un meet
up! Un idea così semplice ma inesistente prima della loro presenza! Prima vi
erano i partiti, in cui contavi nulla, e dovevi solo aspettare di sapere cosa
avevano deciso di fare quelli dell’elitè al potere.
Usa le tue attuali abilità per creare un cambiamento
locale nel tuo quartiere, nel tuo Comune o paesino. Se sei solo, impara a
farti ascoltare dagli altri. Impara a parlare, ed a trovare il coraggio di
essere te stesso. Scoprire che molte persone ti odiano per ciò che sei o dici non
può che darti una bella svegliata, e farti scoprire che invece non sei tanto
odiato quanto credi. Se poi scopri di essere fortemente odiato, forse sei tu
quello sbagliato, o perlomeno sempre un cambiamento
avrai ottenuto. Forzati ad essere migliore. Se non conosci le possibilità di intervento sociale all’interno del
tuo Comune, la colpa è solo tua che non sai le disposizioni in materia.
Contatta un assessore, un consigliere, vai in segreteria. Datti da fare!
Hai un idea delle forme d’arte che puoi esercitare liberamente
per strada? Forse sei un disoccupato che si è convinto di non valere nulla. E
forse hai ragione, o forse sei solo idiota. Se hai un talento, se non sei
totalmente inutile, fai vedere che esisti. Non importa il pubblico, perché quello
devi imparare a creartelo. Devi partire da ciò che hai già. Se hai una qualche abilità artistica, informati sulle
regolamentazioni circa gli artisti di strada nel tuo Comune, ed usa ciò che hai
per trasmettere un messaggio che abbia davvero un senso di attivismo. Senza
quella definizione di attivismo che citavo sopra, vali niente.
Ma mettiamo che sei senza speranza. Mettiamo che sei l’ultimo
dei codardi e degli inetti, e non puoi fare assolutamente niente per impedire
il tuo ineluttabile fallimento umano. Puoi ancora protestare e fare attivismo.
Puoi sempre metterti un cartello (un foglio o qualsiasi altra cosa, un
tatuaggio fatto a penna) addosso, scritto di tuo pugno che esprime la tua idea ed il cambiamento necessario che gli altri DEVONO
intraprendere.
Qualunque sia la forma di attivismo che preferisci, devi capirne la struttura: tu identifichi un
problema; tu vuoi che quel problema non vi sia più. Pertanto ti comporti in un
modo, che vuoi sia la norma per gli altri. Devi comunicare agli altri cosa tu vuoi che loro facciano. Diventa un esempio vivente, concreto e tangibile o fallirai nel dimostrare la realizzabilità del progetto. Le persone dimenticano come sognare!
Così come una
pubblicità ti fa vedere immagini (apparentemente) ininfluenti (così come
ricorrono sempre alla carta sporca del sesso non appena possono) lo fa per
farti entrare nella testa il nome del marchio, o dirti chiaramente di comprare
questo prodotto anziché quello, DEVI avere uno scopo, e ci saranno solo due
soluzioni possibili: riuscirai a creare un cambiamento, oppure avrai
fallito. Che ti piaccia o no, nel secondo caso si riparte da zero il più delle
volte. Abituarsi all’attivismo è anche abituarsi a fallire. Lo sanno bene i
jihadisti: loro una soluzione definitiva a modo loro l’hanno trovata. Io non
consiglio quel tipo di attivismo, ma bisogna ricordarci che è la realtà ad
insegnarci cosa l’attivismo è o non è: il resto è solo nella nostra
immaginazione, come l’odio che la Chiesa provava contro Giordano Bruno e la
scienza in generale. Quando il cambiamento è inevitabile, finisce sempre nel
sangue. Forse è l’ora che ti dai da fare prima che le cose raggiungano gli
estremi.
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