Considerazioni sul possibile da farsi.



da farsi
Da tempo, penso alle varie difficoltà che accorrono sul percorso individuale di ogni attivista. Da un punto di vista neutrale, non vi sono differenze tra gli sforzi di una fazione e l’altra. Oggi, gli equilibri sono sbilanciati a seguito del dominio totale di determinati strumenti, che nel discorso politico è rappresentato sicuramente dall'influenza dei mezzi di informazione.

Politica interna del Movimento 5 Stelle è quella di gestire il processo di un cambiamento cittadino attraverso un netto divario tra due mondi (il vecchio mondo dell’informazione di parte ed il nuovo mondo creato dagli sforzi cittadini). Ciò lo apprezzo e lo supporto dall'inizio. Nel continuo svolgersi degli eventi, l’attivismo cittadino ha fornito ispirazione per chi ha capito che il cambiamento è solo il risultato di azioni volte verso un miglioramento concreto della realtà già esistente.

C’è un però: con la sola informazione, non vi è alcuna trasformazione, poiché è l’effetto dell’informazione (cioè il risultato concreto) che determina il cambiamento. In parole povere, se chi è informato non agisce, si è fallito. Il cambiamento non è una trasformazione statica (diventare da quadrati a tondi, poi amen) ma è una trasformazione dinamica (ovvero una reazione a catena; è come un viaggio in cui si sa come si inizia, ma bisogna poi procedere e fare i propri passi per sapere come finirà.).

Per fare un esempio pratico, se si crede di aver scoperto una legge della Natura/fisica ma non la si mette alla prova, ottenendo il risultato predetto/ipotizzato per confutarla, allora nulla è cambiato davvero e ciò che si pensava fosse una scoperta era solo un illusione. Allo stesso modo, questo è ciò che rende la fede diversa dalla scienza. La politica non è una religione in cui devono trovare spazio timori sovrumani, ma deve essere guidata da una razionalità scientifica, cioè da competenze precise. Infatti un motto del Movimento è: fare ciò che si è detto nel programma elettorale. La vecchia politica è pura religione del messia di turno, e gli elettori sono cultisti.

Per promuovere il cambiamento, spianare la strada a nuovi attivisti (per avere più supporto cittadino e rendere più semplice partecipare al cambiamento) e velocizzare il processo, garantendone allo stesso tempo il sicuro successo, siamo tutti chiamati ad intraprendere un azione volta a tali scopi. Di seguito, i miei pensieri al riguardo per delle fondamenta strutturali legate al modo di agire.

Il punto di partenza.

Molto brevemente, bisogna considerare la situazione attuale, per evitare di congetturare obbiettivi irreali od irrealizzabili. Un obbiettivo deve essere preciso, raggiungibile e scalabile (ovvero portato al minimo termine od ad una serie di obbiettivi facili, nella forma +1, creando così una catena di eventi facilmente perseguibili.).

Senza considerare le cause per ogni situazione:

  • Abbiamo attivisti che credono nel cambiamento, vogliono il cambiamento e non si curano di come il cambiamento avvenga purché rientri nei termini fissati dal movimento, nelle cui regole più o meno si riconoscono. Alcuni sono disposti ad agire, molti no pur rimanendo informati ad un qualche livello tramite internet.
  • Abbiamo finti attivisti, trolls, persone che si credono ex-attivisti che contestano Grillo e/o Casaleggio e/o altro. Alcuni votano 5 stelle, altri no. La loro presenza ha causato perdite di voti al movimento, talvolta creando strutture politiche. Attaccano il movimento dall’interno come dall'esterno. 
  • Esistono persone (anziane, di mezz’età e giovanissimi) opposti al Movimento. Alcuni di loro sono recuperabili, altri sono totalmente coinvolti in realtà diverse e lotteranno fino all’ultimo per difendere lo status quo renziano o di turno.
  • Esistono gli indecisi, persone che non votano, sfiduciati. Queste persone sono una parte importante dell’elettorato più per la loro presenza negativa che non positiva pur essendo neutrali. Si sono rivelati essere più volte la causa di cambi di tendenza, ma sono anche persone ai margini dei trend politici e comunicativi conosciuti, su cui si instaurano le campagne comunicative di tutte le forze politiche in gioco. Attualmente, sono esposti agli sforzi dell'informazione manipolata, che istiga loro a tenerci a distanza.


Per ogni categoria ci sono pro e contro:

  • Gli attivisti sono persone già impegnate in termini di tempo e risorse. La loro forza è l’energia e la partecipazione. Se c’è un piano, loro sono le persone che possono svilupparlo.
  • I finti che credono di essere d’aiuto non vanno oltre il tentativo di cambiare il movimento dall’interno e se vanno oltre sono impegnati in quanto diventano attivisti di altra natura, se non veri e propri concorrenti che vogliono il male del movimento (poiché il movimento non fa alleanze in questo momento.). Il loro punto di forza è che (a parte i trolls professionisti od i voltagabbana alla ricerca del solito riflettore personale per fama, successo o soldi) sono disposti ad incoraggiare eventuali progetti contro il sistema partitico, purché siano rispettati i loro sentimenti negativi verso il movimento da loro percepiti come legittimi (cosa che spesso porta ad un inutile scontro con gli attivisti puristi; scontro che alla fine rappresenta solo una perdita di tempo, con gioia estrema dei trolls online e degli antipeppe dal vivo.).
  • Gli anziani e gli oppositori sono le mentalità chiuse. La loro forza è che sono entità passive. La passività è ciò che rende loro i fini naturali di qualsiasi strategia comunicativa, esattamente come ogni volta la propaganda partitica deve volgere ed appellarsi al loro favore. Sono persone talmente neutre o contrarie che ogni volta richiedono la solita dose di corteggiamento od impressione mediatica. A differenza dei decisi, vogliono essere "comprati" o "conquistati".
  • Gli indecisi (e chi non vota in generale) sono totalmente neutrali: il loro comportamento è dettato da puri dogmi personali. Sono diversi da chi si oppone a noi e fondamentalmente non motivati a partecipare. La loro forza è che sono ignorati dal sistema partitico che si accontenta di non sentirli pronunciarsi, sfruttando il silenzio assenso.


Idee e mezze idee.

Chi fa parte dei meet up sa che i progetti non mancano. Certamente, le battaglie locali saranno sempre perno di attenzioni, forze e risorse. È così dappertutto, persino nei partiti dove devono collocare gli amici e gestire gli appalti. Ognuno ha la sua dose di quotidiano lavoro, per quanto prezioso o criticabile che sia. Lo scopo delle battaglie locali ha l’effetto di generare un impatto positivo sulla popolazione. Progetti come “autobus gratis” sono progetti determinanti, che faranno volgere l’opinione pubblica favorevolmente verso il movimento, se vi sarà sufficiente informazione locale tramite banchetti, volantini, etc.: necessitano di essere perseguiti e completati nonostante le zeppe e gli ostacoli posti dai partiti oppositori.

Quello che bisogna conquistare è un altro terreno. La lotta politica gestita dai partiti è ben piantata su mezzi di comunicazione e spazi conosciuti, su cui è difficile se non impossibile infiltrarsi. Alcuni progetti ed idee, come la televisione a 5 stelle, sono da tempo oggetto di richieste da parte degli attivisti/ex-attivisti (etc.) scontenti, così come chi richiede forum aperti (migliori di quello del blog), etc. etc. Il problema di questi ragionamenti è che non guardano al risultato come fine da raggiungere: guardano solo al mezzo. Non riesci a considerare altri modi per ottenere gli stessi effetti?

Dobbiamo andare oltre al “fare così è l’unica via” e passare direttamente al “per ottenere questo provare diverse opzioni”. E questa è la difficoltà principale per via delle risorse. Sappiamo già che i media ci battono sul campo della propaganda negativa, quindi bisogna andare oltre la propaganda per uscire dalla portata dei loro mirini. Servono risultati a misura di cittadino che persino un disinteressato potrà apprezzare. E bisogna far in modo che il cittadino qualunque sia martellato dalla nostra costante presenza positiva, per acuire il contrasto tra la finta informazione e la realtà effettiva.

Accettando questo pensiero, bisogna necessariamente accettare la subordinazione di qualsiasi mezzo allo scopo finale ed ultimo per generare consenso genuino, ovvero consapevolezza. Non possiamo costringere le persone a credere a parole che lo status quo sia marcio ,ma possiamo e dobbiamo dimostrare che il Movimento è positivo, e che c’è più di un motivo se in TV non ci fanno MAI un complimento. Come conseguenza, scopriamo subito che qualunque sarà la nostra azione, sarà opposta, ignorata e/o derisa.

Si potrebbe finire con l’essere esclusi dal movimento, per motivi diversi da quelli che allontanano dissidenti e traditori volontari. Eppure nulla ti vieta di supportare il movimento se legalmente puoi agire. Come dice Grillo, quando dice che “lui sbaglia anche per noi” io associo quelle parole a dei concetti di marketing che conosco bene. Bisogna saper osare, ed essere consapevoli del fatto che osare è ottenere risultati (a volte sbagliati) che possono far scattare risposte che DEVONO esserci, nonostante il supporto garantito sia stato efficace. Voglio dire che conseguenze negative provenienti dal movimento stesso devono essere considerate, perchè siamo in un momento così delicato che il Movimento deve proteggere se stesso. In fondo, quando il Movimento avrà vinto, gli stessi diritti saranno estesi a tutti i cittadini, quindi perchè preoccuparsi?

In altre parole, lo schema del capro espiatorio (o del martire) è una strategia sempre valida. Funziona sempre, così come ha funzionato in passato. Alcuni credono che, se sorgesse un nuovo nemico politico, ciò farebbe PERCEPIRE il movimento meno pericoloso: automaticamente il movimento vincerebbe le prossime elezioni. Questo è il motivo per cui non vengono cambiati gli assetti politici tra partiti, ma si perseguono altre strade. Ricordi di quando si creavano il bipolarismo, le grandi alleanze, etc.? Ora al massimo si può avere solo uno scenario possibile, e cioè la fusione tra PD e Forza Italia, perché non hanno altra scelta tattica disponibile. Ogni diversificazione porterebbe a rotture che non possono permettersi. Si deve anche dire che questo è un progetto paradossale ed estremamente rischioso da perseguire, che anzi crea più rischi di spaccare ulteriormente lo scenario politico attuale, e pertanto io non lo considero valido. Abbiamo già una ragione politica, serve un azione civile.

Inoltre, fare da capri espiatori è un procedimento datato, che non garantisce il successo, ma garantisce il supporto ed il vantaggio di altre idee, che vengono dopo e sfruttano l’esempio. Ci sono modi per minimizzare i rischi, e ci sono modi per azzerarli, ma ogni scelta prevede conseguenze. Il movimento insegue un modello preciso che è quello del “solo contro tutti”, e pertanto i due modelli potrebbero risultare incompatibili. L’incompatibilità potrebbe portare a screzi tra i due processi qualora non vi sia reciproca comprensione, ma se la legge lo permette un libero cittadino può continuare ad esprimere il proprio supporto come meglio crede. L’idea è che devono esserci risultati in termini di preferenze ed impressioni favorevoli, altrimenti sarà tutto vano. In altre parole, se il processo non avvia nei riceventi dello stesso un cambiamento, è vano, ma se agevola l’apprezzamento della realtà a 5 stelle, allora tutto sarà perdonato dall’epilogo degli eventi.


Le idee e gli spunti su cui spero tu possa dire la tua.



Ognuna di queste idee è da intendersi come a supporto del movimento, per promuovere la comprensione del fenomeno politico, e contrastare la controinformazione partitica. Seguono pro e contro.

Il crowdfunding. Reso celebre di recente, questa formula permette raccolte fondi per perseguire progetti con necessità economiche. Ad esempio, per me che sono disoccupato, un crowdfunding permette di aggirare il problema economico, ed è perciò una risorsa. Kickstarter è uno dei siti più conosciuti per gestire crowfunding privati. È ben organizzato, ma ancora poco conosciuto in Italia. Andando sul sito si ha una rapida impressione di come viene impostata la campagna, gli obbiettivi, gli incentivi e tutto l’ambaradan necessario. Serve coordinazione, organizzazione ed una base di pubblico a cui rivolgerci. PRO: un buon crowdfunding presentato dal blog di Grillo avrebbe un immensa esposizione e rapidi tempi di completamento, come già dimostrato per le precedenti raccolte fondi. Rende virtualmente possibile ogni progetto a breve o lungo periodo. CONTRO: il rischio dell’organizzazione, della documentazione, dell’ideazione, etc., necessità di ottenere il benestare dello staff di Grillo se si vuol presentare l’idea agli attivisti dal blog, e si potrebbe avere poca esposizione se non si ha accesso ad un canale mediatico importante o con molto traffico.

Riguardo al problema della TV 5 Stelle, io concordo con l’opinione che prevede più problemi che non vantaggi, ma non sono tra quelli che vogliono buttare via lo spunto creativo dietro alla presente richiesta. Visto che viviamo nell’era della pubblicità, e dato che la via diretta è sempre la migliore, perché non creare una PUBBLICITA’ 5 Stelle? La TV è per noi un terreno bastardo, ma risponde come tutti i mezzi al linguaggio dei soldi, purtroppo. Molti ricorderanno (inutili?) tentativi di comprare pagine di giornali, ed io dico: abbiamo imparato dagli errori, commettiamone altri sempre migliori e metodici al fine di trovare la formula giusta. PRO: esposizione mediatica agli orari previsti da noi (possibilità di selezionare quindi il target pubblicitario), veicolazione mediatica diretta e martellante. CONTRO: organizzazione degli appalti, tempistiche, creazione degli spot, creazione del messaggio, creazione dell’eventuale prodotto legato alla pubblicità, superamento degli standard televisivi dei partiti che le controllano.

Così come ogni nome di partito è legato indissolubilmente a qualche prodotto, bene o servizio, manca un tangibile prodotto, bene o servizio a 5 stelle. Le critiche mosse al blog di grillo per i guadagni mirati alla pubblicità, alla vendita di libri, etc. si fondano su questa debolezza, che rende intangibile il movimento 5 stelle alle persone a noi neutrali o contrarie. La commercializzazione è sicuramente il passo che porterà all’espulsione dal movimento per i più ovvi motivi, ma è un passo che deve essere compiuto. Per esprimere meglio la mia idea, propongo di considerare le prossime parole al fine di scoprire se malauguratamente portano alla memoria una qualunque forza politica: COOP (vs Conad), A.C. Milan, Sorgenia, cooperative, etc. PRO: immissione nel mercato di un prodotto, bene o servizio con cui può essere identificato indissolubilmente il movimento 5 stelle. Prodotto ammiccante al messaggio politico 5 stelle. CONTRO: Asprissima ricezione da parte di qualunque mercato. Possibili problemi legali con lo stesso movimento o grillo (detentore del simbolo originale), etc. Possibili polemiche sulla commercializzazione e diminuzione dell’effetto politico, ovvero controeffetti. Etc.

Elaborazione:

Considerando anche solo questi spunti, e ritenendo necessario il linguaggio del marketing come strategia comunicativa di effetto del nostro periodo storico, è lecito domandarsi se possiamo mescolare i precedenti spunti di idee per creare un prodotto, bene o servizio che aiuti efficacemente il movimento quanto la persona che si assume il rischio di impresa. Che nessuno faccia nulla per nulla è la verità della vita, che i ricavati possano essere in parte od in toto devoluti è altro discorso (come anche creazione di ONLUS, etc.). L’impostazione della ragione sociale è ovviamente una realtà seguente alla determinazione dell’idea da perseguire. In altre parole qual è l’idea più utile?

Alcune elaborazioni guardano al classico sfruttamento della bella presenza di attori veicolanti il messaggio del prodotto o servizio. Il crowfunding può superare il problema dei soldi ma deve tenere conto dell’obbiettivo da raggiungere. Si deve inoltre poter quantificare il successo o l’insuccesso ottenuto. Più il prodotto o servizio è complesso, più devono esserci date stringenti entro cui impegnarsi.

L’area dei servizi è lo spazio sociale con più ampio respiro, ed il crowfunding potrebbe essere inteso come supporto per il pagamento di un vero e proprio salario degli attivisti coinvolti. Il tal senso al momento del lancio, su kickstarter dovrebbe essere già pronta la spiegazione del servizio offerto ed il modo in cui esso si collega con il movimento e lo promuove consapevolmente. I meet up sono una forma (e l’ispirazione) di questo progetto in quanto si basano sull’impegno personale gratuito, ma purtroppo non inficiano necessariamente sul pubblico cittadino, il quale non viene raggiunto e spesso non si avvicina a “perdere tempo” ai banchetti. Un servizio attivo a nome 5 stelle potrebbe influenzare positivamente il pubblico, mirare a fasce e necessità specifiche, etc., dando un senso di “ah, i 5 stelle sono i ragazzi che …” Quale può essere un servizio sociale che tali attivisti potrebbero svolgere?

Quando si parla di prodotto si tende a voler considerare la maglietta od il cappellino. Non è ciò che intendo. Sfruttando i progetti che noi sosteniamo come il km zero, etc. si dovrebbe riuscire a trovare il modo di generare una struttura economica indipendente. Sia che sia un organizzazione associata di prodotti a kilometro zero od altro, bisogna conquistare un riconoscimento e padroneggiarlo. Se riuscissimo ad accumulare un qualche tipo di valore sociale con impatto economico, la gente potrebbe finalmente essere liberata da quell’assenza di autorità, causa dell’obbiezione “non fanno nulla.” Politicamente parlando, dobbiamo migliorare quel “si, ma i nostri parlamentari devolvono gli stipendi” oppure “abbiamo messo l’otto per mille per la scuola” perché alla gente istupidita da anni di TV (che ancora persegue la bella vita) queste cose non interessano, e sono distanti da un punto di vista comunicativo. Dobbiamo accorciare queste distanze risolvendo per loro i problemi che non hanno possibilità di risolvere da soli. In altre parole, bisogna pur apprendere dai vecchi partiti alcune strategie, e perfezionarle. Insomma, possiamo aggiornare o migliorare qualcosa?

Per chi è preoccupato dall’assetto industriale, logistico, etc. che sarebbe necessario a qualche progetto, non temere! La rete internet ti libera da questo problema. Ogni problema ha una sua soluzione, e molto probabilmente è già online in forma di supporto tecnico, servizio a pagamento o servizio gratuito. Il mio dilemma personale è al momento quello di sintetizzare dal calderone delle idee qualcosa di fattibile, scalare e misurabile. Tutto lì, poi per partire si è già in ritardo. Bisogna anche considerare che l’eventuale progetto possa portarti a combattere una diversa guerra da solo, che perseguirà nell’interesse del movimento anche dopo eventuali casini, quindi bisogna trovare qualcosa in cui poter credere per avere la forza di andare avanti. Bisogna definire una scelta per cui si possa essere motivati ad agire ogni giorno con gioia. Poi, come tutte le imprese e le attività, basterà raccogliere i frutti, che arriveranno.

Alcuni progetti hanno già visto la loro creazione come il foglio del movimento e le petizioni di natura legale o legislativa su Change.org (e siti simili): otterranno il loro successo od insuccesso. Bisogna però spingere di più, per come la vedo io, al di là del classico modello informativo/convenzionale. In fondo, i vecchi approcci sono ciò che anche i cittadini si aspettano, ed un ulteriore scusa per ignorare gli eventi poiché passivi, ovvero non coinvolgono né travolgono loro. L’effetto sorpresa (positivo), è cruciale per un successo che nemmeno i media convenzionali potrebbero ignorare, ma che anzi dovrebbero attaccare o tentare di distorcere, causando quell’increspatura finale che permetterà una volta per tutte di separare le bugie dalla realtà dei fatti, separando parte della popolazione in due frange ancora più nette.Il Vday fu una sorpresa per gli italiani: possiamo riprodurre tale sorpresa, arricchendola dell'esperienza e della creatività di milioni di cittadini a 5 stelle?

Affinché ciò avvenga tuttavia, il progetto deve essere realizzabile ed organico. Serve un invenzione, un miglioramento di qualcosa che già esiste, oppure servono misure alternative più attive (es. per far coinvolgere attivamente i cittadini nei meet up locali, o creazione di eventi a tema). Il movimento è privo di un think tank ufficiale, pertanto gli attivisti hanno brevi momenti di organizzazione ma più tempo da dedicare al pensiero. La dispersione dei meet up avrebbe dovuto portare ad un esplosione di creatività, ma purtroppo alcuni progetti assorbono tante energie (e soprattutto i risultati necessitano di tempo per affermarsi a causa dell’opposizione partitica.). Purtroppo senza dialogo, confronto ed attivismo a livello nazionale siamo destinati a recedere e venir surclassati dall’abitudine italiana, ricadendo nella finta speranza che “forse” un giorno i vecchi moriranno.

Italia a 5 Stelle
è stato un passo realistico verso le critiche degli strumenti di comunicazione tra gli utenti del movimento, ma anche lì, io credo che non bisogna considerare “la scusa” del “non abbiamo un forum come vogliamo od un metodo per interfacciarci” per tentare di mascherare una più reale assenza di azione, vuoi per codardia/paura, vuoi per mancanza di risorse ed energie. Le opzioni sono già qui ed ora. Qual è un progetto che vale la pena perseguire per coinvolgere gli attivisti in eccesso sul territorio ed impattare positivamente a nome del Movimento 5 Stelle sulla popolazione?

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