La dura verità: ciò che non insegnano a scuola.



la dura verità
Un periodo di rito per la scuola italiana è il momento delle occupazioni studentesche. Tornando con la mente a quegli anni, nessuno sa perché vengono fatte, nessuno ha mai visto ottenere nulla da esse, e nessuno si mette a spiegare cosa sta succedendo. La totale carenza di informazione, sia che il motivo sia giusto o sbagliato è la fotografia di un Italia che non cambia: il caos è ovunque intorno a te, ma non farti beccare ad essere l’imbecille che non sa niente!

Chissà poi cosa succede quando ti beccano e non sai nulla. Esigere una risposta è troppo per le menti deboli o chiunque non è abituato a pensare. Perché è vero: esistono verità scomode che vengono tramandate come luoghi comuni o bizzarre abitudini del popolo italiano. Tutti però sanno veramente di cosa si tratta: sono difetti. Ed il gioco italiano è un gioco malato dove l’unica regola è mantenere la finzione: lo fanno tutti, ma ogni volta è come la prima volta. Questa è la malattia italiana.

Solo prove, basta con le affermazioni al vento! Dove sono le prove?

Stiamo per aprire un vaso di Pandora; stiamo per rivelare segreti più o meno noti, quindi è importante che tutto ciò sia preso con le pinze. Ogni affermazione deve essere confutata come si fa con le scoperte scientifiche. Altrimenti è facile fare errori, e tutti possono farne. A credere insomma, sono bravi anche gli allocchi: è la verifica che dona il potere della conoscenza.

Quando si parla di scuola, la dura verità è che i professori sono in maggioranza vecchi ormai al limite della pensione. Sono persone che farebbero volentieri a meno degli studenti: non guadagnano abbastanza! Hanno visto il numero degli studenti per classe aumentare di anno in anno. I ragazzi sono numeri con cui non avere relazioni. Nessun professore si mette a parlare della “vita” per rivelare lezioni che servono. Nessun professore spiega neanche come muoversi in caso di bisogno! L’insegnamento è di bassa qualità: il miglior insegnante che pensi di avere avuto vale solo il risultato dei tuoi voti, a cui spesso il professore neanche dava peso o che elargiva a braccia corte (per dire che non ne dava mai od estremamente di rado.).

Da noi non esiste il 10 per i voti su base decimale. L’eccellenza non è una qualità promossa né aspettata. Anziché avere come standard ed obbiettivo quello di far eccellere TUTTI i propri studenti (cosa che richiede un lavoro sul professore oltre che sulle modalità logistiche per promuovere la relazione alunno-insegnante) alcuni insegnanti sono felici quando sbagli, altri si vendicano. Non tutti i professori sono brave persone. Un docente è oggi un professionista preoccupato solo dal suo salario e sicurezza dell’occupazione. Il dovere deontologico (cioè fare un buon lavoro) non è controllato da nessuno, in quanto una volta assunto il contratto parla chiaro come in qualsiasi altro lavoro.

Quando si parla di genitori, una scomoda verità è che la loro personalità è costruita ad arte e funziona solo finché non si tratta di rovinare il loro mondo perfetto. Per evitare di considerare questo fatto troppo semplicisticamente, quando la prossima volta senti una notizia qualunque al telegiornale, chiedi al tuo genitore di spiegarti meglio la cosa. Se vuoi fare jackpot, fatti spiegare un qualunque argomento di politica. Se non ti dispiace correre il rischio di farti odiare, chiedi di spiegarti come funziona il servizio sanitario (nel caso ti facessi male cosa devi fare?) oppure quali sono i servizi gratuiti a cui puoi accedere quando si compiono i 18 anni (perché offerti dal comune od altro, ma lascia al genitore la possibilità di fare domande senza aiutarlo.).

La fragilità dei genitori attuali è attestata da alcuni comportamenti evidenti. Ad esempio, i figli non sanno spesso la storia personale dei propri genitori. I genitori non hanno mai spiegato o raccontato il pezzo di Storia da loro vissuti senza alcuno stimolo esterno, perché nei grandi numeri sociologici reperibili tramite l’lSTAT possiamo notare diversi trend, che attestano come i genitori siano incapaci di inserire i figli all’interno di questa nostra società italiana. Detta in parole povere: genitori incompetenti crescono figli disorientati. Lo Stato non si assicura di garantire uno standard ai genitori su “come essere genitori”.

Non si tratta di voler influenzare la scelta, si vuole invece sottolineare la totale assenza di scelta: se ti serve qualcosa, qualsiasi cosa, prega che la tua famiglia o qualcuno dei tuoi parenti ti possa aiutare! Un nuovo concetto per te da cercare su Wikipedia è familiarismo. Allo stesso modo in cui molti ragazzi e ragazze non sanno niente degli anni tra il 1950 e gli anni 1990-2000 (a seconda dell’anno di nascita), tale condizione è cronica ed influisce negativamente sulla crescita della progenie, scoraggiando la comprensione della realtà sociale.

Se è vero che la maggior parte delle carenze genitoriali sono compensate da altre figure o modelli di comportamento, talvolta e non di rado da personaggi dei cartoni animati o personaggi resi famosi dalle TV o media di nuova generazione (come nel caso delle bande musicali le cui età scendono sempre di più per appellarsi ad un pubblico sempre maggiore), si assiste ad una divisione del mercato asiatico dal mercato occidentale. I due mercati sono sempre stati divisi, ma Internet ha creato due veri e propri gruppi di persone.

Per chi non sa almeno l’inglese o lo spagnolo, accedere a diverse realtà online permette di espandere la propria esposizione a concetti e realtà diverse. Una riflessione derivata dal contatto non edulcorato da qualche media (stampa, tv od altro mezzo) deruba il giovane da un panorama ancora nascosto in Italia: la qualità dell’insegnamento è radicalmente cambiata in molte parti del mondo; le legislazioni internazionali coinvolgono ogni giorno una parte della comunità internet la quale trae ispirazione per nuove forme di gestione politica. In altre parole, il semplice utente alla rete internet vale attualmente molto di più del classico consumatore proprio della vecchia economia.  Questa era solo una finestra sul concetto di società contemporanea, qualcosa che è lasciato completamente sommerso ed inesplorato dalle TV italiane, le quali intrattengono, non informano.

Un nuovo concetto di identità si sta formando grazie alla rete. Le estensioni di nuovi modi di pensare ha portato rivoluzioni in molti campi: in America molte scuole hanno modificato le proprie classi investendo in un processo di insegnamento pratico, grazie all’insegnamento dei linguaggi informatici e dei programmi digitali più comuni; in Germania sono state recentemente dichiarate gratuite le università, mentre in altri paesi europei gli studenti vengono pagati per studiare. La stessa rete Internet in molti paesi è di libero accesso grazie alla tecnologia WiMax oppure usufruibile con contratti ben più vantaggiosi degli italiani, ancora fermi ad una velocità scandalosamente bassa. L’informazione sta cambiando modo di esistere ovunque, tranne da noi però, dove nessuna realtà cambia, perché le persone si rifiutano di cambiare.

Ciclicamente ogni volta, manifestazioni inutili raccontano la storia del Paese. Quando si tratta di argomenti come il reddito di cittadinanza che l’Unione Europea ci chiede da vent’anni, (e che i nostri governi continuano a non eseguire) nessuno manifesta (tranne la recente opposizione, ovvero il m5s.). Quello che resta in piedi è uno scheletro, che viene picchiato al vento come una pignatta con un bastone, in un clima talvolta festoso talvolta di ultrà. Perchè noi abbiamo ancora gli ultrà.

Ma ecco due domande contrastanti: perché esistono centri per l’impiego che non trovano impiego (lavoro)? Cosa fanno i dipendenti, nessuno lo sa. Perché nessun calciatore della nazionale si è mai interessato di politica o del sociale? Come è possibile che in tanti anni di calcio sport nazionale mai nessuno si è voluto porre come modello e dare un esempio?

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