Matematica per bambini: il problema della politica.
L’esperienza umana è passata indubbiamente attraverso
diverse fasi. Per quanto una fase ci sembri lunga, lo è solo in relazione al
nostro concetto di tempo: se vivessimo per un milione di anni, daremmo uno
schiaffo ad Adamo per ogni cavolata detta ad Eva riguardo la progenie della
specie. Ma noi viviamo assai per meno tempo. E considerando l’evoluzione umana,
possiamo definire che se oggi siamo intelligenti, c’è stato quindi un momento
in cui eravamo stupidi.
Forse è più corretto usare un linguaggio più sensibile, e parlare di un momento in cui eravamo meno intelligenti. Ma quando abbiamo davvero cominciato a segnare la differenza? La risposta alla domanda, che spero sia condivisa da molti, guarda alla nascita della Scienza. Ci sono diverse fasi in cui la Scienza si è formata, ma all’interno di tutto il filone narrativo, un momento decisivo che mi sento di prendere ad esempio è quello della nascita della Fisica.
Forse è più corretto usare un linguaggio più sensibile, e parlare di un momento in cui eravamo meno intelligenti. Ma quando abbiamo davvero cominciato a segnare la differenza? La risposta alla domanda, che spero sia condivisa da molti, guarda alla nascita della Scienza. Ci sono diverse fasi in cui la Scienza si è formata, ma all’interno di tutto il filone narrativo, un momento decisivo che mi sento di prendere ad esempio è quello della nascita della Fisica.
Come siamo arrivati in alto all’apice dell’Universo per poi gettarci nel baratro.
Velocemente, tre sono state le figure essenziali nella
nascita della Fisica: Hooke,
Halley (forse il suo
nome non ti dice nulla, ma avrai probabilmente sentito parlare della cometa di
Halley: curiosamente non l’ha scoperta lui, ma dirò di più a breve) e Newton.
Se non hai mai sentito il nome di quest’ultimo, non posso aiutarti.
Hooke è stato una
sorta di tuttologo: una personalità sicuramente bizzarra ma anche eclettica. Di
lui è stato molto conosciuto il suo amore per il sapere, è stato anche uno dei
primi a portare il dibattito della cannabis
come sostanza innocua (sostanza di cui faceva uso e che all’epoca Hooke tentava
di far apprezzare al popolo inglese come alternativa all’altra droga da poco
esplosa come una moda: il caffè.).
Famoso in ambito scientifico la storia di odio tra Newton ed Hooke, che vide
poi l’affermarsi di Newton grazie esclusivamente ad Halley. È lui l’uomo chiave
in tutto l’aneddoto.
Halley fu un
appassionato di matematica, fisica (allora scienza naturale, cioè tutto ciò che
riguarda i meccanismi della natura e dell’universo,) commercio, astrologia e
clima. Quando guardi un immagine satellitare che mostra in che direzione si
muovono i mari (o se hai mai visto quella mappa strana con delle righe che
percorrono i mari, che poi sono il campo magnetico terrestre) stai guardando a
cose che lui ha creato (e che usiamo ancora oggi: stesse annotazioni e simboli.).
Ma Halley è famoso per la sua epica caparbietà,
ed è questo che all’inizio lo rese celebre tanto da dedicargli la “cometa di
Halley.”
Se non fosse stato per la curiosità e la caparbietà di Halley, probabilmente non avremmo
avuto il corso degli eventi conosciuti in ambito scientifico, perché è vero che
le nozioni che usiamo sono state inventate da Newton, ma è anche vero che
Newton era un personaggio estremamente recluso dal mondo. Fu Halley che per
soddisfare una sua curiosità girò per l’Inghilterra alla ricerca di chi potesse
aiutarlo con un suo calcolo matematico (calcolo che Newton si era posto ed aveva
già risolto 5 anni prima.).
Oggi, questa caparbietà sicuramente manca ai più, così come
è mancata per secoli. È anzi più corretto dire che è grazie a gente tenace che
abbiamo i risultati di oggi, sia nel bene che nel male. La storia della politica ne è un chiaro esempio. Dagli albori, in cui alcuni
furbi sono riusciti a farsi passare per persone più importanti (spesso con l’abuso
della forza ma successivamente con l’arguzia e l’istituzione di religioni ed
altri espedienti come la discendenza), c’è sempre stato chi è sopra a comandare
ed altri sotto ad eseguire comandi.
Nella teoria evolutiva, troviamo il concetto di elementi
alfa, beta ed omega. L’alfa è il
capogruppo, il beta è il sottomesso
e l’omega l’ultimo della specie, che
subisce da tutti e tenta di sopravvivere annullando se stesso (comportandosi in
modo pacificatore ma subendo sempre e comunque). Questo è utile per le specie
animali, ed alcuni lo usano anche con gli uomini: l’alfa è chi ha
soldi/potere/status elevato, il beta è chi sopravvive alle dipendenze di
qualcuno (può anche raggiungere un elevato benessere ma psicologicamente non ha
la consapevolezza della realtà tipica dell’alfa) e l’omega è chiunque non
benefici dei vantaggi destinati agli altri.
Elementi come l’intelligenza
e la furbizia sono spesso trattati
diversamente, ed a buon ragione: l’intelligenza guarda al sapere, la furbizia
guarda al risultato. Per non fare confusione: l’intelligenza vuole sapere come
arrivare alla soluzione in ogni suo punto, la furbizia parte dall’ottenere il
risultato desiderato accettando di affrontare tutte le conseguenze/problemi
sconosciuti/variabili dopo aver compiuto il fatto. Ciò è un comportamento
evoluto in base a due presenze irrazionali: desiderio e paura.
Un alfa adotta sempre la furbizia o la forza perché sono il
naturale uso delle proprie qualità. Un beta copia il comportamento dell’alfa, e
talvolta adotta strategie diverse proprie dell’intelligenza. Un omega non si
comporta in nessun modo in risposta ad una minaccia manifesta (si creano
comportamenti specifici, atti a sopravvivere ma non sistematicamente volti al
miglioramento della situazione.).
La Scienza ha creato un
nuovo spazio per il sapere. Quello a cui assistiamo oggi è un cambiamento
epocale: un’informazione può valere più di un fattore fisico. In altre
parole, è stato scardinato quell’ordine gerarchico che per millenni ha scandito
il ritmo di vita umano. Questo cambiamento è radicale ma ancora in corso, perché
esso è un cambiamento interiore, non genetico. Prima della Scienza, gli unici
cambiamenti erano (e sono) imputati a cambi nel DNA confermati e trasmessi via adattamento
e sopravvivenza.
La promozione di una tale evoluzione denota un distacco dal
passato in termini di consapevolezza,
ovvero non di muscoli e forza fisica, ma di mutamento di cognizione. Il fatto
di potersi basare sull’intelligenza per risolvere problemi che con metodi
fisici risultano impossibili da risolvere è qualcosa che ancora oggi la maggior
parte delle persone non ha compreso. Se oggi si dice a qualcuno che la fame nel
mondo potrebbe non esistere, una persona che si oppone all’idea, lo fa perché non
riesce a concepire l’idea stessa nella vastità delle sue implicazioni:
organizzazione, statistica, logistica, impatto sociale, riverbero economico,
etc. Una persona che non accetta tale conclusione è come una persona incapace
di risolvere una semplice addizione matematica.
Certamente, oggi sembra un paragone inadatto. Eppure è matematica per bambini! La cosa più
sconvolgente di certe scelte di vita è solo la forza di volontà: il tizio citato prima, Halley, divenne così
affascinato dalle stelle da voler dare un senso a quegli eventi per che
millenni avevano influenzato il comportamento politico umano, ovvero le comete. Fino ad allora, una cometa
aveva un suo significato in ogni nazione: morte, pestilenza, carestia, pustole,
e via dicendo.
Una lezione su come cambiare le cose...
Cosa fece Halley per soddisfare questa sua curiosità? Girò l’intera
Europa alla ricerca di ogni scritto esistente che documentasse la registrazione
o avvistamento di una cometa nel cielo. Raccolse tutti i dati a mano senza
Google! E non solo! In base alle registrazioni, anche di discreti centenni
precedenti, Halley calcolò data e locazione del passaggio stellare, arrivando a
notare una cosa molto peculiare:
alcune registrazioni di anni diversi mostravano similitudini interessanti.
Fu così che Halley scoprì che i corpi celesti noti come comete erano semplicemente dei viaggiatori interstellari, che tornavano a farci visita ad intervalli regolari. Ed è adesso che posso evidenziare cosa rende l’intelligenza così diversa da qualsiasi altra risorsa o strumento: Halley fece ciò che prima di allora non era mai stato fatto. Halley fece una previsione, e disse che una cometa sarebbe passata in quell’anno futuro ed in quel preciso spazio di cielo: la profezia di Halley fu provata solo dopo la sua morte (in quanto la data del ritorno era postuma alla sua dipartita) e la sua sorprendente esattezza infranse l’ultimo tabù religioso allora ancora in piedi (il futuro era solo nelle mani di Dio), liberando il genere umano dalle catene del bigottismo, ed aprendo una strada colma di avventure.
Fu così che Halley scoprì che i corpi celesti noti come comete erano semplicemente dei viaggiatori interstellari, che tornavano a farci visita ad intervalli regolari. Ed è adesso che posso evidenziare cosa rende l’intelligenza così diversa da qualsiasi altra risorsa o strumento: Halley fece ciò che prima di allora non era mai stato fatto. Halley fece una previsione, e disse che una cometa sarebbe passata in quell’anno futuro ed in quel preciso spazio di cielo: la profezia di Halley fu provata solo dopo la sua morte (in quanto la data del ritorno era postuma alla sua dipartita) e la sua sorprendente esattezza infranse l’ultimo tabù religioso allora ancora in piedi (il futuro era solo nelle mani di Dio), liberando il genere umano dalle catene del bigottismo, ed aprendo una strada colma di avventure.
Oggi, stiamo vivendo un momento analogo, ma è più corretto affermare
che alcuni sentono il moto dei tempi in atto ed altri no. La rivoluzione
scientifica è stata solo un impulso di un cambiamento, che deve ancora essere
espletato nella sua interezza. Il sapere
è uno strumento che scardina i rapporti evolutivi dalle proprie limitazioni, e
permette di guardare con curiosità verso i problemi ed errori del presente. Il
problema è che un cambiamento può esistere solo se vi è un azione che permetta
al cambiamento di manifestarsi. Bisogna agire sull’onda dell’impulso dato, perché
la direzione è stata impostata, ma sta ai singoli imbarcarsi in questa
avventura migliorando le proprie abilità ed aumentando il benessere collettivo.
Là dove la maggioranza volge via lo sguardo sdegnato, come
molti fanno con la matematica (dicendo che non la capiscono), una nuova parte
della popolazione apprende sempre di più l’importanza delle informazioni
tramite l’esperienza diretta, e condivide attivamente per un miglioramento
personale e collettivo. Insegnando si affina il proprio sapere o lo si
corregge, mentre influenziamo la comunità. Perché si può migliorare da soli
fino ad un certo punto, ma poi si arriva ad un impasse in cui c’è bisogno di un
interazione esterna, che in risposta genera un cambiamento globale. La paura ed il desiderio sono ancora lì,
ma sta a te andare oltre usando le risposte che esistono già per arrivare al
pari di chi è già più avanti sulle varie strade percorribili.
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