Nasciamo per morire.
Non intristirti. La nostra vita è solo un esperienza fugace.
Le lenti attraverso le quali osservi la realtà ti sono state donate quando eri
adolescente, o forse prima. Il mondo non impartisce lezioni precise o confuse.
Tu ed io siamo nati per morire.
Senza religione, la vita ha come scopo la riproduzione.
Senza scienza, la vita è mistero.
Senza consapevolezza, la vita dura poco. Senza importanza, la vita diventa un gioco. Senza serietà, non c’è bisogno di distinguere tra cose e fatti: tutto è uguale.
Senza consapevolezza, la vita dura poco. Senza importanza, la vita diventa un gioco. Senza serietà, non c’è bisogno di distinguere tra cose e fatti: tutto è uguale.
Ogni male che subisci ti sarà ripagato? Ogni sofferenza che
provi ha un senso? E cosa succederebbe se tu smettessi di darti risposte per
soffermarti sulla domanda? Cresciamo per rimanere bambini, senza un senso di
cosa voglia dire maturare. Chi cresce odia chi rimane indietro, perché trascina
loro con sé.
Vittime delle catene più antiche, le emozioni non hanno
senso nel vasto oceano delle conoscenze umane. La logica è pura. Vivere con
persone diverse implica complicazione. E noi abbiamo soppresso gli strumenti
che accorciano le distanze tra la forza delle convinzioni e la sopravvivenza di
tutti.
Viviamo davvero per ingannare tutti. Come bambini privi di
giochi, viviamo confinati in uno spazio giochi privo di buonsenso, in cui le
fantasie sono diventate la norma. Le regole del gioco sono diventate vuote ed
inflessibili. La gente non fa più nulla per spaventarsi davvero, ma fugge lo
spavento. Sono tutti deboli, e noi nasciamo per morire in mezzo a questa gente.
Forse abbiamo bisogno di un posto tutto nostro. Ma più importante è il tempo:
il tempo per morire è il tempo che scorre via ad ogni momento di felicità che
non stiamo vivendo.
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