Testa dentro che qua fuori è un brutto mondo.
Se una persona non riesce a comprendere il mondo intorno a sé,
è facile che quella persona sia etichettata come disfunzionale, passivo. Un animale
destinato al macello, se avessimo la certezza di saper comunicare a lui/lei il
proprio destino, andrebbe volentieri incontro al proprio futuro? La nostra
mente può solo ipotizzare, fare idee, e cercare di dare un aspetto umano al
ragionamento animale.
Forse quella creatura non comprenderebbe il senso della
morte. Forse quella creatura non capirebbe la differenza, perché la sua vita è
nata nella schiavitù e la nuova informazione non porta alcuna vera differenza.
Forse quella notizia la renderà felice, perché avrà scoperto il proprio scopo.
Chissà, forse diventerà violenta e ribelle.
Io mi domando se un processo analogo non sia avvenuto per le persone, ma
all’inverso. Chissà se le persone, dopo anni di umiliazioni e raffinati sforzi
continui di schiavizzazione, sono riveriti allo stadio di bestiame. Tutti sanno
che ogni essere umano ha la tendenza a credersi migliore degli altri. Le
risposte ci sono già: persino le regole che governano una mente malata, o
patologica, o deviata, ci sono note. La scienza ha mappato molte delle
situazioni conosciute e conoscibili.
Così come un tempo avevamo un tale Robespierre che diceva “Il
segreto della libertà giace nell’educare le persone, invece il segreto della
tirannia è tenerle ignoranti”, oggi la scienza nota come Teoria dei Giochi ci
dice che in un
dilemma la scelta del bene comune è sempre la più fruttuosa, ma ovviamente la
meno perseguita. Il vantaggio personale è una macchia che l’uomo deve
combattere consapevolmente, altrimenti è destinato a tramutare qualcuno o
qualcosa per trasformarlo in quello schiavo di cui l’uomo imperfetto sente (ancora
vivo) il desiderio di avere.
In questo periodo, in cui tutti perseguono il bene personale e la propria sopravvivenza anche a discapito degli altri, è sempre più chiaro che si fa il bene di tutti, oppure non si fa il bene di nessuno. La storia del genere umano è ancora appesa a questo filo, da cui si dondola sin dall'alba dei tempi, e non sembra voglia proprio staccarsi.
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