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Visualizzazione dei post da ottobre, 2014

Intransigenza: vera definizione.

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Nella realtà di tutti i giorni, la parola intransigenza è stata usata ripetutamente da molti deputati e senatori del Movimento 5 Stelle. Alessandro Di Battista fu tra i primi ad usarla nelle sue apparizioni televisive. E come per tutte le parole, il significato può celarsi ben al di là della semplice distinzione linguistica. Nella vita vera, cosa vuol dire essere intransigente? È una cosa positiva? È una cosa negativa? Intransigenza vuol dire “rispettare i limiti prefissati”. Nella sua accezione negativa, vuol dire essere irremovibile ed immutabile , comportandosi come chi non vuol sentire ragione. Ti sarà capitato di vedere persone adirarsi e “vedere nero” passando alla violenza: a loro modo, ciò può essere un raro caso di intransigenza, in quanto la scintilla che ha causato tale comportamento violento è da ritrovarsi nell’infrazione di un vincolo o limite, superato il quale, tutti i divieti decadono. Nella sua accezione positiva, essere intransigente vuol dire rendere

La violenza come metodo di comunicazione.

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Man mano che la realtà italiana diventa più pazza, certe persone diventano più ansiose. Ne sono chiari esempi le chiare manifestazioni di disinteresse degli organi istituzionali, che ignorano le voci popolari, e lasciano parlare i manganelli delle forze dell’ordine. L’uso della forza è una prerogativa delle forze armate, in quanto rappresentano quel diritto all’uso della violenza, a cui il comune cittadino si può appellare solo in alcuni casi. Il codice penale regola severamente l’uso della violenza, in quanto i regolari cittadini che ne fanno uso, escluso il caso di urgenza per difesa personale, portano a condanne importanti. La violenza mescolata alla manipolazione dei media trasmutano i fatti e distorcono la realtà, incidendo sulla psiche dei manifestanti. Un mondo di vittime senza colpevoli. La corruzione e l’abuso di potere sono elementi essenziali del sostentamento di una realtà artificiale non sana, né equilibrata . Idealmente, un sistema politico è autonomo e ca

Chi è il responsabile del mondo intorno a te?

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Chiunque lavori od abbia lavorato sa che c’è sempre qualcuno da cui devi difenderti: i colleghi, i clienti, a volte lo stesso capo. Un qualunque rapporto di subordinazione prevede chi sta meglio e chi sta peggio; prevede diversi tipi di privilegi a seconda del ruolo ricoperto, e premia diversamente gli sforzi effettuati. La stessa cosa dicasi per la famiglia, altra forma di base della società (se non LA forma base). Ingigantendo questi modi di fare propri della vita di tutti i giorni, possiamo capire perché la società si inceppa, e smette di funzionare. La colpa è tua? La colpa è di chi sta sotto? Ognuno ha diverse risposte, compresi quelli che stanno sopra. Diversa è l’ambiente in cui tali pensieri vengono formulati, in quanto chi sta sopra ha un’esperienza diversa da chi sta sotto. Considerazioni sulla società e responsabilità. Da che mondo e mondo, le ingiustizie vengono segnalate e punite. Ci si appella a delle sorte di regole scritte o meno, per mantenere un qual