La fragilità dei lavoratori.



lavoratori
Il passare dei tempi ha definitivamente segnato il comportamento degli uomini. La divisione in classi sociali e la consapevolezza di tali differenze ha generato sempre diversi atteggiamenti. Dal re dei tempi antichi, fino alle odierne classi dominanti, il verticismo è stato da sempre un elemento determinante nei sistemi gerarchici.

Il cambiamento legato all’adozione di testi costituzionali ha rappresentato un periodo pregno di significato, ma possibilmente non ancora completato. La conquista di una carta dei diritti nazionali ed individuali ha rappresentato l’innovazione sociale più importante degli ultimi due secoli per molte nazioni tra cui l'Italia.

La mutazione della classe lavoratrice e dei loro dubbi.

L’identità della classe composta da lavoratori ha cambiato spesso nome e qualifiche sociali, passando dall’era degli operai di fabbrica fino ai colletti bianchi. Oggi, si parla di addetti qualificati (a seconda delle qualifiche si parla di diversi casi) o non qualificati. In questo stesso periodo storico contemporaneo, stiamo assistendo ad una nuova svalutazione del lavoro, destinata a modificare ulteriormente la classa lavorativa in futuro.

Il cambiamento è derivato questa volta non da un cambio delle tecnologie, ma delle leggi. Con la scusante dell’economia, alcune regole sono state modificate, generando ripercussioni reali. Un attacco all’identità del lavoratore non può che corrispondere in un successivo rimescolamento dei caratteri fondamentali di questi ultimi. In altre parole, cambiando le regole si cambia il gioco, e pertanto i giocatori allo stesso modo.

Come tutte le decisioni, se il cambiamento di regole non piace, vi saranno contestazioni. Ma qual è lo scopo delle contestazioni se la realtà non cambia? Quando una struttura non viene influenzata da una decisione delle sue parti, quella parte è ininfluente. Pertanto, se la classe dirigente può tramite la legge imporre un cambiamento alla classe lavoratrice, allora la classe dirigente è efficiente. Se la classe lavoratrice, a cui non va bene la decisione della classe dirigente contesta quest’ultima ma non ottiene che la legge cambi, allora la classe lavorativa è ininfluente, e pertanto inutile in termini di risultati. Sono infatti i risultati che costituiscono le realtà fattuali, e non le opinioni.

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