Pensare a se stessi senza pensare agli altri è patologico.
Oggi il mondo è sommerso di cavolate. Pensare a se stessi ha un significato diverso a seconda della zona geografica. Non si sa più se l’uomo debba essere uomo e la donna donna, e così molti si trovano confusi e decidono di smettere di pensare piuttosto che risolvere la situazione analizzando il problema dal semplice punto di vista comportamentale. Ma andiamo con calma. A volte, accelerando non si fa altro che peggiorare i problemi.
Quando si compie una singola azione, grande o piccola che sia, non si dovrebbe mai completare qualcosa senza pensare a tutto l’ambiente su cui agiamo. Quando fai qualcosa per te, può capitare che le tue azioni danneggino qualcun altro inavvertitamente. In tal caso ha senso scusarsi? E perché ha senso?
Pensare a se stessi prima che agli altri
Per molti, le precedenti risposte non sono assolutamente scontate. Anzi, sono lontane dalla normale risposta di un essere razionale. Molte persone semplicemente non riescono ad impegnarsi in una attività cerebrale necessaria per capire che quando fai qualcosa puoi innescare conseguenze davvero peggiorative per la tua stessa situazione. Siamo di fronte ad un caso di malattia che sta dilagando sempre più. La società di oggi si de-responsabilizza ogni giorno, ma cosa ancora più peggiore TOLLERIAMO TUTTI che la gente si nasconda dietro un dito.Basta decidere che accettare la stupidità altrui sia una cosa normale. Basta accettare che dobbiamo vivere nel peggiore dei mondi creabile da questi individui. Basta fare compromessi con se stessi solo perché forse così non diamo noia a loro. Anche non agire è malato come chi fa le cose sottogamba. Il mondo ha bisogno di crescere!
Comne pensa la persona comune che crede di essere speciale così come tutte le altre
Tutte le mie opinioni/prospettive sulla vita sono basate su qualcosa che qualcun altro ha detto. Non sono bravo nel pensiero critico e anche quando ho un'opinione su qualcosa, trovo difficile elaborare qualcosa. Non so come spiegarlo ma la mia mente sembra completamente vuota. Mi sento poco autentico ma va bene lo stesso, e la cosa mi fa stare peggio. Riprogetto costantemente i miei pensieri per vincere l'applauso del momento e muoio per un attimo di attenzione. Qualsiasi attenzione positiva è meglio di qualsiasi altra cosa.A parte questo, sono terribile nella conversazione. Non so mai cosa chiedere o di cosa parlare. Seguo costantemente ciò che dicono tutti gli altri e provo a fare un seguito interessante. Mi sembra che la mia mente sia costantemente vuota e raramente ho qualche input o commento da aggiungere a qualcosa. Anche sui social, leggo cose e molto raramente suscitano reazioni da parte mia. Sono banale e mediocre come loro. Niente passioni, niente hobby, solo una persona generica. La cosa strana è che non sono affatto timido, non ho problemi a tirarmi fuori. Semplicemente, non lo faccio perché non ho mai niente da aggiungere. Non ho alcuna competenza in un determinato argomento, quindi mi sento inadeguato rispetto a tutti gli altri.
Cosa vedono le persone come me che si rifiutano di accettare questo modo di pensare a se stessi
La sola cosa che vedo è debolezza. La debolezza di una persona troppo inutile per salvare se stesssa. Troppo debole per volere salvare se stessa. Troppo debole per farsi una domanda. Troppo debole per accettare di essere un errore. Troppo debole per capire la natura dell'errore. Quando si è troppo impegnati a raccontarsi come la realtà è invece di comprenderla mettendo alla prova le nostre conoscenze, non c'è che altro accumulo che debolezza.Qualsiasi persona matura è maturata da una serie di eventi che hanno portato all'azzeramento delle precedenti cognizioni. Tutti partiamo con un insieme di nozioni in parte apprese dai genitori e dalla società. Sta però a noi agire in modo da confermare o modificare quelle convinzioni. Questo modo di essere un cambiamento è ininfluente quando è singolo. Quando più persone lo fanno e coltivano una mentalità definita aperta perché aperta a nuove soluzioni, ottieni un cambio culturale. In definitiva, la debolezza non è che un presupposto dell'ignoranza e della stupidità che ammorbano questa nostra cultura, come qualunque altra presente, passata, e futura perché l'ignoranza, in presenza di mezzi per coltivare l'intelligenza, è una scelta.