La confusione per abituarsi al dolore.
Immagina che domani ti vengano dati 900 euro per il solo
fatto di essere vivo. Non solo. Immagina che domani è il primo dei mesi a
venire in cui, regolarmente, riceverai i tuoi 900 euro. Per il resto della tua
vita. Immaginalo davvero. Nessuna macchia sulla grana dei contanti, nessun
odore spiacevole, ma il leggero scricchiolio delle banconote nuove che si
piegano sotto il peso delle dita delle tue mani. Ed ora, torna a respirare.
La tua mente avrà tentato di ostacolare questa visione.
Domande, pensieri, affermazioni avranno tentato di offuscare sul nascere le tue visualizzazioni; spiacevoli
sensazioni di disagio ti avranno tormentato per ricordarti che non c’è alcuna
logicità in tutto questo; repulsione e rabbia strisciano sotto la flebile volontà di
seguire le precedenti istruzioni: non puoi goderti un miraggio. Ma ti stai
semplicemente abituando al dolore
della tua esistenza. Non puoi sfuggire alle catene che ti tengono imprigionato,
se prima non capisci di averne.
La razionalità umana è uno strumento eccezionale: domina la logica, e non dovrai più essere soggetto
ad essa. Si dice che il mondo sia soggetto alle emozioni umane, ma che emozione
specifica è rappresentata dai soldi? Quale
emozione è così umana da richiedere
l’uso di moneta? (Pensi davvero all’avidità?) Sforzati, e concluderai anche tu che non vi è alcuna emozione
di fondo. È tutta un illusione. Pura logica razionale. I soldi servono uno
scopo: tutto ha un inizio, e tutto ha una fine. Il mondo in cui viviamo è un
illusione, tenuta in vita dal permesso collettivo delle nostre volontà.
Tornare a credere nei propri diritti non basta. La Storia ci insegna che siamo vittime
inermi della cupidigia. Le emozioni ci corrompono, e la razionalità delle leggi
ci deve aiutare a mantenere l’equilibrio. Se le leggi sono sbagliate, o se
errano nel loro dovere di mantenere la felicità umana a portata di mano, ecco
che la sorte diventa avversa, ed il dolore imperversa e si riversa nei destini, spezzandoli,
degli uomini.
Non possiamo vivere senza giochi. Ogni essere umano deve sperimentare la vittoria, e questo
nostro intento originale è ciò che ci spinge in tutto: amore, salute,
giustizia, divertimento. Vogliamo vincere. Non abbiamo ancora imparato a
vincere abbastanza, od a vincere diversamente. Il dolore ci crolla addosso per
frantumare la nostra fragilità. Ma forse è il collegamento tra le due realtà che
ti sfugge.
Ogni volta che tu hai provato dolore, non l’hai fatto per caso. Per molti, questo concetto non è
chiaro, perché paragonano il dolore alla sofferenza. Una malattia ci maledice
con una sofferenza costante, eppure è insito nel nostro spirito umano un
pensiero irrazionale: che anche quella sofferenza abbia un senso. E la fede ci
ricorda che nell’irrazionale possiamo ritrovare il significato delle cose, o
cambiarlo. Ma abbiamo davvero bisogno di questi stupidi meccanismi? Siamo
davvero così debolmente idioti da dover affrontare l’esistenza come un ridicolo
labirinto per topi in cui veniamo scaraventati ed in cui non importa quale
uscita finiamo per prendere, perché alla fine degli anni di ricerca ci aspetta
solo la morte?
Il dolore non serve ad annientarci. Il dolore ci fa
crescere. Sai accettarlo, ed imparare
da esso? Il dolore si trasforma in vittoria. La nostra trasformazione ci
richiede la forza di abbandonare le vecchie limitazioni. Basta con i limiti
mentali. Basta con le meccaniche risposte di chi non capisce perché non vuole
capire. Bisogna dire basta al mantenimento del dolore, per capire che il dolore
che ci trasciniamo dietro è il lamento di disperazione di generazioni che hanno
iniziato migliaia di anni fa, e che ci tengono disarmonicamente insieme e
legati ai 100 nostri predecessori: padri, madri, figli di un filone dinastico
che ci ha portato sin dalla povertà delle nostre origini fino alla disadatta
situazione di un popolo che non sa nemmeno prendere in mano il controllo della
propria responsabilità. Devi porre a terra il dolore che ti porti dietro come
un fagotto. Lascialo lì dove appartiene: sul percorso verso il futuro che ti
aspetta. Forza! Rialzati! Smetti di
mentire a te stesso. Per sempre fedele a te stesso, abbraccerai un futuro
più radioso di quanto tu voglia immaginare.