Umanesimo: riassunto conoscitivo.



umanesimo riassunto
Quel periodo particolare iniziato nel mille e trecento ha portato alla riscoperta di una delle più controverse conoscenze, quella conoscenza che ritorna in superficie sistematicamente nella nostra Storia, come bolle d’aria intrappolate in un contenitore sotto pressione. Quel sapere tornato a galla in questo secolo è il controllo del Caos naturale.

L’umanesimo ha risposto con forza alla domanda legata all’ordine naturale delle cose. Ma non si è fermato con la semplice e scontata ammissione che l’uomo è il perno del sapere e del potere; l’umanesimo è una forza che va oltre l’imposizione costituitasi. Il vero messaggio dell’umanesimo è l’imperituro monito della nostra libertà: smetti di essere libero, e diventerai schiavo di qualcuno o qualcosa.

Diritto di pensare per noi stessi, e la forza di non pensare unicamente a noi singoli.

In antichità, quando i filosofi greci si riunivano, vari metodi erano usati. Va da sé che il metodo più apprezzato agli inizi (per quanto ci risulta conosciuto) è stato il metodo socratico. Socrate deve essere stato davvero un personaggio, da quello che i testi di Platone raccontano, ma anche secondo gli altri storici contemporanei.

I filosofi indagano la realtà, le possibilità umane, ed i suoi strumenti cognitivi (la mente, i sensi e la percezione in sé.). I filosofi si contrappongono storicamente alle autorità, a chi ha il potere. Il pensiero è l’unica forza libera che si può opporre all’imposizione di una autorità od una legge. L’obbiettivo di entrambi è lo stesso: il controllo.

Socrate aveva trovato il punto della questione, quando si parla di filosofia: l’obbiettivo ultimo della filosofia per l’umanità è conoscere se stessa. Conosci te stesso! Indaga, anche se non riesci a trovare i tuoi limiti. E quando li trovi, superali. Trova un modo per superarli. Questo concetto è rivoluzionario.

Socrate abbraccia il Caos delle nostre vite, e non ha imposto niente: il metodo socratico è un metodo basato su domande. Unisciti insieme ad altre persone, indaga l’altro, e cerca di raggiungere la verità attraverso la comprensione del diverso. Suona forse familiare all’odierna cultura interweb? Socrate ci invita ad abbracciare il cambiamento, per capirlo, anziché averne paura, e finire con l’essere schiavi dei dogmi dei regnanti, della religione, o di qualsiasi altra entità si voglia porre al comando del comportamento umano.

Chi è il padrone di te stesso? Chi modella il modo in cui pensi? Chi ti dice cosa è giusto o sbagliato? Queste domande hanno riportato il Medioevo a mettere in discussione il concetto di destino. Oggi, lo schiavismo del Medioevo è tornato nella forma della TV: chi controlla i media controlla chi sei, cosa pensi, e come vedi le cose. Lo vedi nei telegiornali che sono tutti uguali, nell’assenza di inchieste che evidenzino i problemi PRIMA che diventino cronaca. È informazione un mero racconto di ciò che è successo? Quando dominano i cronisti, si guarda al passato per trovare i problemi del futuro.

Gli umanisti hanno sconfitto questo assunto. Hanno ripreso i temi del passato, del classico. Li hanno rivisitati, distrutti, cambiati. Ciò che viene chiamato Rinascimento, che è nato in Italia, vuol affermare che espandere la coscienza dell’uomo è possibile. Si può essere futuristi anche guardando al passato. Solo un folle vuole chiudersi nella limitatezza della propria mente senza volerne mettere in discussione la propria chiusura mentale! La paura dei propri limiti è il primo motivo per cui molti sono schiavi della propria stupidità. Quella paura è stata imparata: non siamo nati con quella paura.

A tal fine, le arti umanistiche hanno simboleggiato i ponti tra il possibile ed il creabile. L’estremo realismo del Boccaccio ha creato un nuovo senso di realismo, togliendone la patina aulica. Dante fa esplodere la propria immaginazione in uno di quei viaggi mentali che sembra mescolare il classico con il profano, la religione con lo psichedelico. Questi lavori hanno mirato a ridisegnare il modo in cui la mente umana opera, perché hanno affermato che la creatività che ci contraddistingue è uno strumento a cui l’uomo non può cedere. Non esiste sicurezza nei dogmi, solo paura repressa, ed incomprensione della Paura.

Quando si perde l’autonomia filosofica, allora si perde anche la razionalità. Per questo motivo le opere umanistiche sono sempre ben piantate per terra. Tutto è umano, tutto è sensibile. I nostri sensi e la nostra ragione sono gli strumenti che devono istigare il singolo individuo a creare un buon cambiamento. Dante, così come Boccaccio, non hanno voluto affermare se stessi nello stesso modo in cui non hanno voluto affermare gli altri. Non vi sono limiti per l’estro umano. Chiunque può essere Dante o Boccaccio.

umanesimo
Il significato ultimo dell’umanesimo è debellare l’ignoranza che le istituzioni di qualsiasi epoca hanno garantito. Pensare per te stesso è un atto di coraggio che ha portato in alcuni casi anche alla morte, ma l’individuo comune si è sempre ritratto nella propria vulnerabilità, impaurito a morte dalle conseguenze della ribellione.

Quando si smette di comunicare, si smette di cambiare. Quando si smette di comunicare, le persone non si domandano se le attuali condizioni sono le migliori, ma cercano di creare scuse per giustificare la propria miseria e quella altrui. Non esistono regole scritte per volere divino che stimolano l’individuo a pensare per se e per il suo bene. Tutte le religioni indicano un percorso prestabilito al di là del tempo. Tutte le religioni escludono il Caos, e non lo accettano. L’essere intelligente è sempre stato colui che distingue una cosa dall’altra, una dottrina da una religione.  
  

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